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La verità di Padoan: "La procedura di infrazione sui nostri conti? Troppo pericolosa"

Padoan

Filippo Caleri
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Il ministro dell'Economia, Pier Carlo Padoan, getta acqua sul fuoco sulla possibile ipotesi di un rinvio della manovra chiesta dalla Ue affrontare il possibile periodo elettorale dopo la parziale bocciatura dell'Italicum da parte della Consulta. Un'ipotesi fatta circolare negli ambienti di governo prima dell'Ecofin che si è tenuto a Bruxelles fino a qualche ora fa. Una procedura di infrazione sarebbe "un grosso problema per l'Italia", perché metterebbe a repentaglio la "reputazione che in questo periodo recente ha rafforzato e costruito". Sarebbe "un'inversione a U rispetto a quanto è stato fatto fino adesso". Più chiaro di così si muore. Il ministro dell'Economia ha stoppato sul nascere le intenzioni di chi fosse tentato, in vista delle possibili elezioni politiche, di rispondere no alle richieste della Commissione Europea di delineare misure di bilancio, entro il primo febbraio, volte a mettere in linea i conti del 2017, per non appesantire la campagna elettorale con le recriminazioni dei partiti di opposizioni contro la maggioranza per gli inevitabili tagli di bilancio e le probabili nuove tasse. Su questo il partito del rinvio è stato nettamente battuto. Il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis, ha ripetuto, pur con toni meno concilianti del collega Pierre Moscovici, un messaggio che tuttavia nella sostanza è uguale a quello mandato ieri dal socialista francese. Con le autorità italiane, ha detto, "abbiamo avuto discussioni intense per alcuni mesi riguardo a questa materia. Naturalmente ci rendiamo conto che ci sono alcune difficoltà riguardo alla velocità alla quale queste decisioni possono essere prese, ma in questo caso ci aspettiamo da parte del governo impegni chiari con misure esplicitate". Insomma, entro mercoledì la Commissione vuole una risposta. 

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