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Boeri (Inps): "Le nuove misure aumentano il debito previdenziale di 20 miliardi"

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Tito Boeri

Filippo Caleri
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Il presidente dell'Inps, Tito Boeri, va giù duro sugli interventi del governo sulle pensioni. Che secondo le nostre stime rischiano di trasferire sulle generazioni future 20 miliardi di ulteriore debito. Tanto secondo Boeri il costo, scritto nella Legge di Bilancio, per gli interventi sulla quattordicesima, sui lavoratori precoci e la sperimentazione sull'Ape social. A evidenziarlo in un'intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera. «Poi - ha proseguito Boeri - ci sono i costi legati all'estensione della fascia di reddito non tassata per i pensionati, più i crediti d'imposta per chi chiede l'Ape di mercato». Interventi che, se l'Ape social dovesse essere esteso nella forma attuale anche oltre il 2018, farebbero salire i costi di altri 24 miliardi. Portando il costo complessivo degli interventi sulle pensioni a 44 miliardi di euro. Ma c'è di più: non solo il prolungamento dell'Ape social è un'eventualità che Boeri non esclude, ma rischia invece di essere accompagnato da un allargamento della platea dei beneficiari, considerando le spinte politiche e sociali cui darà vita. Insomma una posizione abbastanza critica nei confronti del governo. Che si è sentito chiamato in causa. E che ha affidato la replica  al ministro Pier Carlo Padoan, che a sua volta ha ricordato che è la riforma proposta dall'Inps ad implicare un aumento dei costi previdenziali. Uno scontro che si è però subito spento con la precisazione del presidente Boeri: "Mai detto e mai pensato che gli impegni del governo sono poco credibili. Anzi, le osservazioni sono state  che in passato ho rivolto all'esecutivo le ho fatte proprio perché so che il governo si impegna seriamente sui suoi piani. Oggi mi sono espresso unicamente sul tema delle salvaguardie precisando che ci avevano detto che la settima sarebbe stata l'ultima invece ora c'e' l'ottava e ho gia' il tam tam della nona".

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