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Ue, intesa sul fondo salva-Stati

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Intesa sul testo del nuovo fondo salva-Stati permanente, sebbene da finalizzare con le cifre, rinvio a febbraio sulla soluzione al caso Grecia, plauso all'Italia e alle sue misure per conti e crescita, e primo confronto sul "fiscal compact": nella loro prima riunione del 2012 i ministri economici dell'Eurogruppo avviano il confronto su tutti i temi caldi e preparano la strada ai capi di Stato e di governo che si vedranno lunedì per chiudere la partita sul patto di bilancio, quel 'fiscal compact' che la Bce ha chiesto e ottenuto per rafforzare la governance dell'Eurozona. ITALIA SOTTO LENTE Il primo punto lo segna l'Italia, uno dei protagonisti della riunione: il premier Mario Monti illustra le misure sulle liberalizzazioni appena approvate e incassa il sostegno dei colleghi e del commissario agli Affari economici Olli Rehn che gli esprime il suo «grandissimo apprezzamento» per la forma e la velocità dell'azione del suo governo. E auspica che sul mercato del lavoro il governo mostri «la stessa determinazione» mostrata con le liberalizzazioni. GRECIA, NUOVO RINVIO Il dossier Grecia resta ancora aperto: il problema che vede opposti governo greco e i suoi creditori è sui tassi di interesse dei nuovi bond che sostituiranno i vecchi: i privati non vogliono scendere sotto il 4%, il governo greco non vuole salire sopra il 3%. E l'Eurogruppo chiede che si discuta tra il 4% e il 3,5%, e che «nei prossimi giorni» si raggiunga un accordo. Dall'intesa dipendono gli aiuti futuri, vitali per evitare il fallimento di Atene che a marzo non avrebbe i soldi per pagare i bond in scadenza. FONDO SALVA-STATI Intesa sul testo del fondo salva-Stati che sostituirà l'attuale Efsf e che sarà operativo a partire da luglio. Il fondo permanente Efsf resterà attivo fino al 2013 e la decisione di attivare il fondo sarà presa a maggioranza qualificata per essere più rapidi in caso di emergenza. Ma l'aumento del fondo è ancora da discutere, slitta a marzo, e al momento l'ipotesi divide la Ue: si allarga la fronda di coloro che premono per un incremento, tra cui il commissario Rehn, il premier Monti, il presidente della Bce Mario Draghi e il direttore generale del Fondo monetario internazionale Christine Lagarde, mentre la cancelliera tedesca Angela Merkel continua a fare resistenza e cede solo sull'accelerazione dei versamenti. FISCAL COMPACT I ministri economici della zona Euro si sono confrontati per la prima volta sulla quarta bozza del trattato sul patto di bilancio che rafforza la governance europea. Oggi Draghi ha chiesto che non venga annacquato. Ora la bozza passa al presidente della Ue Herman Van Rompuy che lo finalizzerà assieme ai servizi giuridici e lo presenterà poi ai leader il 30 gennaio. L'attuale testo prevede sanzioni pecuniarie fino a un massimo dello 0,1% del Pil per i Paesi che non si adeguano alle nuove regole sul deficit (non oltre lo 0,5% annuo) e, a partire dal 2013, aiuti riservati esclusivamente ai Paesi che avranno ratificato il nuovo accordo. Le multe, secondo quanto si legge nel documento sul tavolo dell'Eurogruppo, «dovranno essere versate all'Esm». A decidere l'importo delle ammende «adeguate alle circostanze» sarà la Corte di giustizia Ue e la sanzione pecuniaria potrà scattare quando il Paese al centro della procedura risulterà recidivo, ovvero colpevole di non aver rispettato una prima sentenza di condanna emessa dalla stessa Corte per il mancato rispetto degli obblighi imposti dal nuovo Patto. Restano però dubbi sul ruolo della Corte di Giustizia, che secondo alcuni non può avere il potere di imporre sanzioni.  

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