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Governo tecnico, Ue: segnale incoraggiante

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Il presidente della Commissione europea Barroso (D) e il presidente del Consiglio europeo Rompuy (S)

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L'Unione europea accoglie a braccia aperte l'incarico affidato all'ex commissario Mario Monti per la formazione di un nuovo governo. «Diamo il benvenuto alla decisione del presidente della Repubblica italiana di chiedere al sen. Mario Monti di formare un governo di unità nazionale», hanno dichiarato il presidente della Commissione Ue Josè Manuel Barroso e il presidente del Consiglio Ue Herman van Rompuy, in una nota congiunta inviata subito dopo la formalizzazione dell'incarico. Un segnale incoraggiante «Crediamo che questo invii un nuovo segnale incoraggiante - dopo la rapida approvazione della Legge di stabilità 2012 - sulla determinazione delle autorità italiane di superare la crisi corrente», affermano i due leader. Ma da Bruxelles non arrivano cambiali in bianco. Così come concordato nel vertice Ue del 26 ottobre scorso, «la Commissione - confermano Barroso e van Rompuy - continuerà a monitorare l'implementazione delle misure prese dall'Italia allo scopo di perseguire politiche dirette a sostenere crescita e occupazione». Oggi la lettera all'Ue sulle misure anticrisi E' stata ricevuta dalla Commissione europea la lettera dell'Italia con le 39 risposte ai chiarimenti chiesti sulle riforme per lo sviluppo promesse da Silvio Berlusconi ai partner della Ue, all'ultimo vertice dei 27. «La lettera è stata ricevuta ed ora sarà studiata attentamente insieme ai risultati della missione dei nostri ispettori a Roma», hanno riferito fonti comunitarie. L'analisi richiederà alcuni giorni. Bruxelles vuole capire se le misure previste sono in grado di raggiungere il pareggio di bilancio del 2013, di ridurre il debito pubblico - il più alto d'Europa dopo quello della Grecia - e soprattutto di rilanciare la crescita, considerata il vero tallone d'Achille dell'Italia. Solo alcuni giorni fa, il commissario agli affari economici Olli Rehn, ha dichiarato che l'Italia avrà bisogno di misure aggiuntive per centrare il target del pareggio, in quanto la crescita più bassa, il peso degli spread e le incertezze sulle entrate fiscali non consentono di raggiungere l'obiettivo. Nelle 30 pagine con le quali l'Italia fa i suoi compiti, viene ipotizzata la reintroduzione dell'Ici sulla prima casa che porterebbe nelle casse dello Stato un gettito di circa 3,5 mld di euro, vengono confermati l'aumento dell'età effettiva del pensionamento per il settore pubblico a 66 anni già nel 2013 e la revisione della normativa sul mercato del lavoro, incluso le nuove procedure per facilitare i licenziamenti. Vengono forniti chiarimenti poi sulla promessa di un rafforzamento della lotta all'evasione e di una riforma fiscale per la razionalizzare delle aliquote sui redditi personali e le imposte indirette. Tutti impegni che sembrano spianare la strada al programma di lavoro di Mario Monti, la cui prima priorità è trovare nuove risorse per risanare i conti e fare ripartire la crescita.  

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