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Condono edilizio, braccio di ferro

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Armani (AN): per ora non se ne parla. No dal ministro Matteoli

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L'ipotesi fatta balenare dal sottosegretario all'Economia Magri ha scatenato il putiferio. «Per ora non se ne parla» taglia corto il presidente della Commissione Ambiente e Lavori Pubblici di Montecitorio, Piero Armani, esponente di Alleanza Nazionale che suggerisce di «aspettare la Finanziaria». Cauto il presidente della Commissione Finanze del Senato, Riccardo Pedrizzi, che dice: «potrebbe andare ma solo per le piccole irregolarità». Nettamente contrario invece il ministro dell'Ambiente Altero Matteoli. Scontata la bocciatura dell'opposizione. Eppure lo stesso Magri ha rivelato che nella maggioranza due su quattro vogliono la sanatoria edilizia. Il condono rientrerebbe nelle misure per la prossima Finanziaria su cui al ministero dell'Economia si sta già lavorando. I dati sull'andamento dell'economia nell'ultimo trimestre che indicano una situazione di stagnazione hanno messo in allarme il governo. Già nelle prossime settimane il governo potrebbe presentare un pacchetto di misure per rilanciare l'economia da inserire nella prossima Finanziaria. Gli incentivi ai consumi ventilati prima dell'estate e poi rimessi nel cassetto potrebbero essere riproposti. Vitaletti, consigliere economico di Tremonti rilancia le misure per favorire il credito ipotecario. Poi il governo punta sull'accelerazione del piano di lavori pubblici e interventi nel Mezzogiorno. In questo quadro l'ipotesi di un condono edilizio finora accantonata potrebbe riprendere quota perchè sarebbe l'unica misura in grado di portare subito gettito nelle casse dello Stato. Al ministero dell'Economia fanno sapere che sarebbe una sorta di ultima sponda, un provvedimento d'emergenza qualora i dati del terzo trimestre che saranno resi noti a settembre, dovessero confermare la stagnazione dell'economia. Il condono edilizio potrebbe fruttare 2 o 3 miliardi di euro. Una vera boccata d'ossigeno se la manovra economica dovesse superare i 16 miliardi di tagli. L'obiettivo di una crescita al 2% per il 2004 prevista dal Documento di Programmazione economico dovrebbe derivare in gran parte dalla domanda interna. Con una Finanziaria più pesante i consumi subirebbero una battuta d'arresto e quindi saranno necessari incentivi per rimetterli in moto. Pertanto la manovra economica deve da una parte far cassa (e in questo caso il condono edilizio potrebbe tornar utile) ma dall'altra deve anche dare impulso all'economia.

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