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Monte "in fuga" dall'Isola dei Famosi, ecco cosa rischiava per il caso droga in Honduras

Francesco Monte

Sul settimanale "Oggi" parla il legale del consolato italiano

Carlo Antini
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L'edizione 2018 dell'Isola dei Famosi sarà ricordata per il "canna-gate": Eva Henger accusa, Francesco Monte ritorna precipitosamente dall'Honduras pur dichiarando a telecamere spente di essere innocente, Alessia Marcuzzi dribbla e i naufraghi fanno gli omertosi. Sarà ricordato anche per la frase di Eva: “Abbiamo rischiato 12 anni di carcere per colpa di Monte, avrei rivisto la mia bambina quando aveva 20 anni”. Un po' melodrammatico ma soprattutto è vero? I concorrenti potevano davvero finire dietro le sbarre così a lungo? Il settimanale “Oggi” ha dato una risposta definitiva alla domanda. In Honduras, i reati connessi all'uso indebito e al traffico illecito di droghe sono disciplinati dal decreto 126 del 1989. Le pene sono durissime in caso di produzione e spaccio di sostanze stupefacenti. E per chi la possiede? L'art. 26 del decreto statuisce: “La persona sorpresa in possesso di cigarillos de marihuana in quantità tale da essere di uso personale e immediato è punita con la reclusione fino a 30 giorni e una multa fino a 5 mila lempiras (cioè 170 euro), mentre l'art.27 recita che: “I cittadini stranieri trovati in possesso di cigarillos sono puniti con una multa fino a 10 mila lempiras e saranno immediatamente espulsi dal Paese”. Dunque, secondo il settimanale “Oggi”, i famigerati 12 anni sono inesatti nel caso di uso personale. Tutto ruota intorno alla quantità con cui si è sorpresi, qual è la vera dose in possesso di Monte. L'ex tronista ha neghicchiato, mentre il marito della Henger (che non era in Honduras) riferisce di “tanta roba, forse un chilo”. L'avvocato Carlos Hernandez Alvarado, legale di fiducia del consolato italiano in Honduras, precisa: “Ai giudici bastano 5 grammi per formulare l'accusa di traffico di stupefacenti, oltre quella soglia verrebbe infranto l'articolo 18 del decreto legge 126/89 che prevede dai 15 ai 20 anni di carcere per chi spaccia e fino a 5 milioni di lempiras di multa”. In questo caso gli anni sono molti di più dei 12 di cui parla la Henger. Sempre secondo l'avvocato Alvarado: “Non è facile procurarsi in poco tempo dosi di fumo che superino i 5 grammi, il chilo di cui si parla non è una quantità che si vende al bar dell'angolo, è roba da crimine organizzato”. Inoltre, in caso di accusa, la difesa potrebbe invocare due attenuanti spazio-temporali: “La prima è che il ragazzo era rinchiuso in una casa senza contatti con il mondo esterno e quindi viene meno il presupposto del traffico cioè la possibilità di smerciare a terzi la droga, la seconda è che Monte avrebbe avuto tre giorni per fumare, è sensato pensare che avesse fatto un rifornimento "personale" da ripartire in quei tre giorni. Diventa molto difficile arrivare all'accusa di traffico di stupefacenti”.

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