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Addio a Cino Tortorella, scompare il Mago Zurlì dello Zecchino d'oro

Cino Tortorella nei panni del Mago Zurlì

Silvia Sfregola
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Lo spettacolo, i bambini e la gastronomia. Ha vissuto per quasi novant'anni all'insegna di queste passioni Cino Tortorella alias Mago Zurlì, il papà ufficiale dello "Zecchino d'oro" (e di Topo Gigio) amato da generazioni di bambini. Il conduttore televisivo è morto a Milano a 89 anni. Da ragazzo, iscritto alla facoltà di Giurisprudenza di Milano, capisce subito che l'ambiente accademico non fa per lui: la sua vera carriera comincia quando viene selezionato, tra più di mille partecipanti, per entrare alla Scuola d'Arte Drammatica del Piccolo Teatro di Milano, fondata da Giorgio Strehler. Proprio qui, nel 1956, mette in scena la sua pièce teatrale "Zurlì, mago Lipperlì", che ispira la sceneggiatura del suo primo programma televisivo per ragazzi "Zurlì, mago del giovedì", andato in onda nel 1957 per volontà di Umberto Eco, all'epoca funzionario Rai. Ma è nel 1959, a 32 anni, che Cino Tortorella dà vita allo show che resterà sempre legato al suo nome: lo "Zecchino d'oro", il Festival internazionale della canzone del bambino che conduce fino alla 51esima edizione, nel 2008. Quasi cinquant'anni vissuti al fianco dei più piccoli che gli sono valsi un Guinness dei primati per aver presentato lo stesso spettacolo più a lungo di chiunque altro al mondo. La prima edizione del Festival canoro era una libera rievocazione della favola di Pinocchio. E' la scena della nascita dell'albero degli zecchini d'oro a dare il nome allo show. Indimenticabili, e ancora rintracciabili su YouTube, gli sketch con Topo Gigio, che diventa spalla fissa di Cino. Ma tante altre sono state le sue esperienze televisive: in Rai è stato autore e regista della trasmissioni "Chissà chi lo sa?" e "Nuovi incontri". Fu anche direttore artistico del baby talent "Bravo Bravissimo" condotto da Mike Bongiorno. Poi, negli anni '70 e '80, ha lavorato per reti private come Telealtomilanese e Antenna3. La sua passione per il cibo, invece, lo ha portato a dirigere il mensile "Sapori d'Italia" e a collaborare a "Grand Gourmet", oltre che a presenziare manifestazioni enogastronomiche che lo hanno visto al fianco di celebri esperti del settore, non ultimo Carlo Cracco. Nel 2010 il conduttore ha fondato l'associazione "Gli amici di Mago Zurlì" per promuovere il rispetto dei diritti dell'infanzia. "Con enorme commozione vi confermo che il nostro papà ci ha lasciati nel modo più sereno possibile e circondato da affetto: i suoi quattro figli e la moglie lo hanno accompagnato fino all'ultimo", così la figlia di Cino, Chiara Tortorella, ha commentato la morte dell'ex Mago Zurlì.

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