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Jazz, Maria Chiara Argirò e il suo quintetto infiamma Roma

Jazz

Il doppio appuntamento capitolino conquista la platea a colpi di sonorità ricercate

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Italianissima ma in carriera a Londra, Maria Chiara Argirò e il suo quintetto sono arrivati a Roma – dove la talentata pianista jazz è nata – per un'esibizione da ricordare. Insieme col suo Maria Chiara Argirò Quintet, la pianista si è presentata sia l'altro ieri - per Museicalmente 2015 - nella sede di Gangemi Editore in via Giulia 142, in concomitanza con la mostra “La Cimice” di Vladimir Majakovskij, proveniente dal Museo Teatrale di Mosca: sia ieri sera nella location musicale esclusiva "Le Rane di Testaccio" in via Galvani 29, in un'atmosfera raffinata e riservata, tipica del locale romano.   Breve e densa la vita musicale della Argirò: la sua vocazione inconfondibile è stata modellata – a Roma, in un quartiere popolarmente vivo e animato – nella Scuola Popolare di Musica di Testaccio, con Paolo Cintio: mentre, alla ricerca di nuovi timbri e sonorità, ella iniziava a suonare strumenti africani (djembe e doun-doun), laureandosi con lode all'Università di Tor Vergata in Storia, Scienze e Tecniche della Musica. Trasferitasi nel 2009 a Londra, ha studiato al London Centre of Contemporary Music, entrando in contatto con musicisti della scena londinese e collaborando col camerunense Coco Mbassi, la cantautrice ungherese Vera Jonas, il chitarrista jazz Marton Fenyvesi. Si è coì inserita fra i gruppi Blam!Quartet, Pure Brass Quintet, La Clave con Mezcal, sempre in importanti sale da concerto e club di Londra. Il jazz pianistico della Argirò e del suo ensemble, formato da chitarra (Tal Janes), sassofono/clarinetto (Sam Rapley), contrabbasso (Andrea Di Biase) e batteria (Gaspar Sena), strumentisti di alto profilo internazionale - rientra nell'ambito del jazz europeo contemporaneo, con riferimenti a John Taylor, Kenny Wheeler, Brad Meldhau, Kit Downes. Il jazz della Argirò unisce ecletticamente anche il folk e melodie classiche di respiro mediterraneo: e a questo repertorio compositivo della pianista si rifà il Maria Chiara Argirò Quintet nei suoi concerti. Esso ha attratto forse, più che per l'impianto ritmico, per le chiare e rarefatte sue luminosità timbriche, in “When the Sea”, “Dream R”, “Every Now and Then”, “The Fall Dance”, e tanto altro ancora. Paola Pariset

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