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Banfi cuore di commissario

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.Tornerà presto in tv con la fiction «Il commissario Zagaria» e intanto si impegna con la solidarietà. Lino Banfi, come è andata La Partita del Cuore? «Benissimo, alla fine ho fatto l'allenatore di tre squadre. Mi dovevo occupare solo dei piloti, ma nella partita di beneficenza, l'altra sera al Tardini di Parma, erano solo tre: Alonso, Massa e Fisichella, un po' pochi. Allora ho fatto di tutto. Non potevo dire di no al mio amico Luca Cordero di Montezemolo». La solidarietà è un impegno importante... «Sì, Partita del Cuore a parte sono ambasciatore Unicef da undici anni, e lo faccio molto, molto volentieri, perché so che quello che viene raccolto va veramente a chi ha bisogno. E all'Unicef dicono che io ho una faccia credibile». E in tv, quando la vediamo? «Presto, prestissimo anzi, a settembre. Ho realizzato una nuova fiction per Mediaset: "Il commissario Zagaria", due puntate delle quali sono contentissimo e che andranno subito dopo l'estate». Ha ripescato un suo personaggio del passato... «Veramente Zagaria era brigadiere, ma ormai si meritava di diventare commissario, me l'hanno detto anche Maroni e il capo della Polizia Manganelli. C'è anche mia figlia, Rosanna, che però fa la parte di mia nuora e poi c'è la mia "marmitta catalitica": Sandro Ghiani, che era l'assistente del commissario Lo Gatto in "Fracchia la belva umana". La produzione è della mia società: Alba 3000. Abbiamo girato in posti bellissimi». Dove? «In Puglia, la mia Puglia: molto a Lecce città, ma anche sulla costa, da Santa Maria di Leuca a Otranto e anche nella bellissima Nardò. Le terre di Federico II che però non era secondo a nessuno».

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