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Tragedia del cavalcavia, l'uomo non era in cura per problemi psichici

Di recente Fausto Filippone aveva perso la madre

Carlo Antini
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Voleva togliersi la vita e l'ha fatto. Lasciandosi dietro una scia di sangue. Fausto Filippone, 49 anni, era dirigente di una grande azienda di abbigliamento: domenica ha lanciato la figlia di 10 anni, Ludovica, da un ponte dell'A14 nei pressi di Francavilla al Mare, in provincia di Chieti. La bambina è deceduta. Poi il 49enne si è suicidato lanciandosi cadere nel vuoto dallo stesso viadotto. Qualche ora prima della tragedia anche la moglie, Marina Angrilli, di Pescara, era morta, dopo essere precipitata dal secondo piano di un palazzo, una volta giunta in gravissime condizioni in ospedale. Sulla dinamica della caduta che ha provocato il decesso della donna sono in corso accertamenti da parte della Squadra mobile di Chieti. Gli investigatori stanno procedendo nella ricostruzione della terribile giornata di Filippone che con la figlia nel primo pomeriggio si è diretto sul ponte autostradale, dove è rimasto sospeso nel vuoto per sette ore, prima di uccidersi, attorno alle 20. Tutti i tentativi dei soccorritori e mediatori di farlo desistere dall'idea del suo disperato gesto si sono rivelati vani. Dalle prime attività investigative di polizia è emerso che Fausto Filippone "non risultava esser affetto da patologie in genere e, in particolare, da problemi psichici. Gli accertamenti svolti sinora hanno evidenziato che non esistevano problematiche di rilievo, o che possano giustificare i gesti compiuti, all'interno del nucleo familiare". L'unico recente episodio si riferisce al decesso della madre di Filippone, a cui era particolarmente legato e che, in qualche modo, poteva averlo destabilizzato senza peraltro che lo stesso abbia esternato importanti segni di sofferenza. Per il sindaco di Francavilla al Mare Antonio Luciani le pagine dei giornali che mettono in primo i tragici fatti avvenuti nei pressi della sua cittadina "sono una lama nel cuore e quello che è successo è un dramma terribile che ha avuto per protagonista un uomo in apparenza senza problemi. Incredibile epilogo di una tragedia familiare partita forse tempo fa. Il lavoro di indagine lo fanno gli inquirenti, anche se giustizia non c'è". "Sono arrivato sul posto,in contrada Valle Merli, i soccorritori erano già tutti lì - ha raccontato il primo cittadino su Facebook - ma nessuno poteva avvicinare la bambina, il cui corpo era già riverso a terra da un po'. Erano tutti lì, quasi impotenti perché a chiunque facesse per avvicinarsi al corpo della bambina quell'uomo minacciava di buttarsi giù. Così è stato per sei ore. Alle 20, l'epilogo. Anche l'uomo che aveva provocato tutto questo ha deciso di mollare la presa e di lasciarsi andare, in un tonfo sordo, a terra poco distante dalla figlioletta. Al grande senso di rabbia delle prime ore, al dolore per la morte di due donne innocenti, si aggiunge una struggente sensazione di impotenza davanti ad una tragedia familiare incredibile". "Francavilla - ha proseguito Luciani - è in lutto e si stringe ai familiari, vittime di questa immane tragedia. Lei era bella, lei era dolce, lei era innocente. Questo ho pensato guardando quel piccolo corpo senza vita. Non potrò più passare sotto quel cavalcavia senza pensare a lei".

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