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Il presidente di Federbalneari attacca l'inviato di Report

Davide Di Santo
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L'ennesima aggressione a un giornalista, ancora una volta a Ostia: è quella denunciata dalla trasmissione Rai Report. "Nell'ambito dell'inchiesta che Report sta realizzando sui balneari di Ostia e sulla regolarità delle concessioni negli anni, questa mattina l'inviato Giorgio Mottola ha partecipato alla conferenza stampa di Federbalneari dopo essersi regolarmente accreditato, specificando testata e nome", spiega la trasmissione in una nota. Scintille dopo la conferenza stampa - "Al termine dell'iniziativa il giornalista ha chiesto a Renato Papagni, Presidente della Federbalneari e titolare di una concessione demaniale per una delle più importanti e grandi spiagge di Ostia, Le Dune, come sia possibile che nonostante gli abusi e le irregolarità accertate rispetto alla gestione del suo stabilimento balneare non gli sia stata revocata la concessione - spiega la trasmissione - In tutta risposta Papagni ha prima strattonato Mottola, poi lo ha aggredito verbalmente e nel momento in cui l'inviato di Report gli ha mostrato un foglio recante la fotografia satellitare dello stabilimento balneare che dimostrava le irregolarità e gli abusi commessi, il Presidente gli ha strappato di mano il foglio e ha cercato di infilarglielo in bocca". Immediata la reazione della Federazione nazionale della stampa italiana. "Non si fermano le minacce e le aggressioni contro i cronisti che cercano solo di fare il loro mestiere - si legge in una nota della Fnsi - Dopo gli schiaffi a Danilo Lupo, ora è arrivata l'aggressione del presidente della Federbalneari di Ostia, Papagni, contro l'inviato della trasmissione Report Giorgio Mottola che stava realizzando una inchiesta sugli abusi edilizi commessi sul litorale. Il presidente, invece di rispondere alle domande e commentare le foto che esplicitavano gli illeciti già commessi, ha pensato di provare a far ingoiare a Mottola la documentazione. Questi episodi non sono più tollerabili, anche perché sono ripetuti, plateali, commessi in pubblico e documentati dai video. Per queste ragioni - conclude la nota - chiediamo che si proceda immediatamente, senza indulgenza alcuna e mettendo queste persone in condizione di non nuocere ad alcuno e di non molestare la libertà di informazione e il diritto dei cittadini ad essere informati". 

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