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Alimenti, arriva l'obbligo dello stabilimento in etichetta

alimenti

Un'arma in più contro le frodi alimentari

Sig. Val.
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Da oggi in vigore la nuova normativa che obbliga di indicare in etichetta lo stabilimento di produzione del prodotto destinato all'alimentazione. L'indicazione garantisce maggiore informazione al consumatore e assicura una migliore e immediata rintracciabilità degli alimenti da parte degli organi di controllo e quindi una più efficace tutela della salute. L'obbligo è stato previsto dal Decreto Legislativo 15 settembre 2017 n. 145. "La norma - spiega Coldiretti - consente di verificare se un alimento è stato prodotto o confezionato in Italia. Per l'84 per cento dei consumatori ciò è fondamentale per conoscere l'origine degli ingredienti e il luogo in cui è avvenuto il processo di trasformazione. Per garantire il rispetto della norma - spiega ancora Coldiretti - sono state fissate sanzioni da 2.000 a 15.000 euro. Insieme allo stabilimento di lavorazione - continua l'associazione dei coltivatori diretti - va al più presto prevista l'indicazione obbligatoria in etichetta per tutti gli alimenti anche dell'origine degli ingredienti che è di gran lunga considerato l'elemento determinate per le scelte di acquisto dal 96% dei consumatori. Oltre 1/4 della spesa degli italiani è ancora anonima con l'etichetta che non indica la provenienza degli alimenti, dai salumi ai succhi di frutta fino alla carne di coniglio. Per questo la Coldiretti ha avviato una mobilitazione popolare #stopcibofalso nei confronti dell'Unione Europea per fermare il cibo falso e proteggere la salute, tutelare l'economia e bloccare le speculazioni.  L'obiettivo è dare la possibilità a livello europeo di estendere l'obbligo di indicare l'origine in etichetta a tutti gli alimenti dopo che l'Italia, affiancata anche da Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Finlandia, Lituania e Romania, ha già adottato decreti nazionali per disciplinarlo in alcuni prodotti come latte e derivati, grano nella pasta e riso". 

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