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Catania, muore per morbillo ragazza di 25 anni. La madre: me l'hanno ammazzata

Un corridoio d'ospedale

Il medico Burioni: alla faccia dei somari che dicono che non è una malattia mortale

Maria Grazia Coletti
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Una donna di 25 anni è morta per il morbillo. Non c'è stato niente da fare per M. C.M., deceduta l'altro ieri all'ospedale a Catania. La donna, che lascia il marito e una figlia di due anni, era arrivata al pronto soccorso venerdì 23 ma, dopo un periodo in astanteria e un successivo ricovero in Obi (Osservazione breve intensiva) le sue condizioni si erano aggravate velocemente, tanto da suggerire il trasferimento nel reparto di Rianimazione dello stesso ospedale, dove è morta l'altroieri. I familiari, hanno presentato una denuncia ai carabinieri di Piazza Verga e gli investigatori hanno già provveduto al sequestro delle cartelle cliniche. «Me l'hanno ammazzata - dice la madre in lacrime- Mia figlia è entrata per il morbillo ed è uscita morta». «La giovane madre di una bimba di due anni è stata infettata perché il morbillo gira. In Italia, purtroppo, le vaccinazioni sono state per molti anni, nell'indifferenza generale, a livello del terzo mondo e siamo la vergogna dei paesi sviluppati, tra i quali abbiamo il poco invidiabile primato del numero di casi». Lo scrive su facebook il medico Roberto Burioni, noto per le sue battaglie a favore delle vaccinazioni «alla faccia dei somari che sostengono sia una malattia innocua, è mortale in un caso su 2000 anche in persone perfettamente sane, spesso a causa di una gravissima polmonite; in un caso su mille causa una encefalite che in un caso su 4 lascia per sempre i bambini e gli adulti sordi, ciechi o con altre gravi lesioni permanenti. Non abbiamo cure specifiche per questa malattia, ma abbiamo un vaccino che è efficace nel 98% dei casi e dove viene utilizzato in maniera estesa fa letteralmente scomparire la malattia». 

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