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L'Unesco incorona la pizza napoletana: è patrimonio dell'umanità

L'ufficialità arriverà il 9 dicembre

Carlo Antini
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La pizza napoletana diventa patrimonio dell'umanità. Il dodicesimo Comitato per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale dell'Unesco, riunito in sessione sull'isola di Jeju, ha valutato positivamente la candidatura italiana. Perché fare il pizzaiolo è un'arte e ora questo antico mestiere è riconosciuto patrimonio dell'umanità. I lavori del Comitato Unesco si concluderanno il 9 dicembre e solo al termine di questa ultima sessione il riconoscimento dell'Arte del pizzaiuolo napoletano sarà ufficialmente ratificato, dando il via ai festeggiamenti ufficiali. "Quando nel 2014 Alfonso Pecoraro Scanio, proprio tra i tavoli del Napoli Pizza Village, annunciò l'avvio della petizione a sostegno dell'arte del pizzaiuolo napoletano come Patrimonio culturale immateriale dell'Unesco, abbiamo deciso di sostenere questa avventura, non immaginando che questo percorso sarebbe stato così ricco di soddisfazioni - affermano Claudio Sebillo e Alessandro Marinacci, ideatori e organizzatori di Napoli Pizza Village - Siamo così orgogliosi di questa vittoria che speriamo di festeggiare con tutta Napoli lo storico risultato con un evento gratuito aperto a tutti dove protagonisti saranno ancora una volta i pizzaiuoli per i quali abbiamo ottenuto questo importante riconoscimento internazionale". "Si tratta di un riconoscimento a lungo atteso, che premia i pizzaiuoli, il loro lavoro, la loro identità - afferma il professor Pier Luigi Petrillo, Consigliere per l'Unesco - L'Unesco ha voluto riconoscere quale patrimonio dell'umanità la creatività dei pizzaiuoli che hanno saputo trasformare elementi basici come l'acqua e la farina in una creazione di incredibile valore culturale che rappresenta l'Italia nel mondo". Sebillo e Marinacci hanno concluso: "Vogliamo particolarmente ringraziare Alfonso Pecoraro Scanio che fin dal 2000, da Ministro dell'Agricoltura, ha avviato l'azione per difendere il valore della tradizione artigianale dei pizzaiuoli, raccogliendo oltre 2 milioni di firme raccolte in più di 100 Paesi e coinvolgendo 600 ambassador. E con lui ringraziamo tutti i pizzaiuoli napoletani, le organizzazioni, le imprese, le istituzioni e i milioni di cittadini che hanno permesso alla petizione di raggiungere un record mondiale".

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