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Ecco la battaglia navale da 45 miliardi

Lavoratori italiani a casa, stranieri a bordo. Scontro violento fra gli armatori Onorato e Grimaldi

Enrico Lupino
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C' è una guerra, feroce, che si sta combattendo nei mari italiani. Un conflitto che rischia di lasciarsi dietro morti e feriti tra armatori, sindacati, marittimi, capitanerie di porto, Inps, ministero dei trasporti. E' la battaglia navale di tutte le battaglie, a furor di cannonate, sull'onda di un business milionario che l'inchiesta de Il Tempo, a partire da quest' oggi, vi rivelerà in ogni suo più recondito segreto. E', per dirla in soldoni, la guerra che l'armatore Onorato ha scatenato contro il collega Grimaldi per via dei troppi extracomunitari che a parere del primo sarebbero imbarcati sulle navi del secondo, con conseguenti vantaggi economici e fiscali. I DUE GLADIATORI Parliamo di due armatori che, in modi diversi, hanno segnato la storia armatoriale di questo paese facendo viaggiare milioni di italiani. Due imprenditori, di primissimo piano, con storie importanti alle spalle, divisi da una competizione economica sempre più aspra. Il primo, Manuel Grimaldi, è alla guida dell' omonimo gruppo internazionale che vanta notevoli primati soprattutto nel trasporto di auto, ma anche nel trasporto di merci su rotabili e passeggeri. Il secondo, patron di «Moby» e da qualche anno della privatizzata «Tirrenia», un tempo fiore all'occhiello dell'armamento pubblico nazionale, è leader dei collegamenti marittimi con la Sardegna e la Sicilia. E se Grimaldi non ha risparmiato censure sugli incentivi pubblici concessi (ancora per poco) alla Tirrenia, Onorato non è da meno e... SE VUOI CONTINUARE A LEGGERE CLICCA QUI

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