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Allarme bomba in Tribunale, l'ordigno era un macinino per marijuana

Silvia Sfregola
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Quando una passante, intorno alle 15.30, ha avvertito i militari dell'Esercito che presidiano il Tribunale di Milano che sotto una cancellata vicino all'ingresso di via Freguglia c'era una bomba, è scoppiato il pandemonio. In pochi minuti la via e corso di Porta Vittoria sono stati transennati. Sul posto sono arrivati carabinieri, polizia, polizia locale e artificieri, agenti della Digos oltre al procuratore aggiunto Alberto Nobili, a capo del pool Antiterrorismo della Procura. Solo dopo una serie di controlli, intorno alle 17.30, è stato chiaro che si trattava di un ordigno giocattolo. L'oggetto di metallo, che ha l'aspetto di una "bomba ananas", era in una zona non accessibile alle persone di passaggio. Solo avvicinandosi e esaminandolo con ogni precauzione, gli artificieri hanno capito che si trattava di un grinder, una sorta di macinino per triturare la marijuana. Anche se era di metallo e aveva una finta spoletta, era di dimensioni leggermente più piccole dell'originale. Era però una riproduzione abbastanza fedele da trarre in inganno un occhio non troppo esperto. Sulla vicenda è stato aperto un fascicolo per procurato allarme e sarà compito del capo dell'antiterrorismo milanese, il pm Alberto Nobili, e dalla Digos accertare se, come pare, la finta granata sia stata lasciata in quel punto volontariamente, da chi e per quale motivo. Utili a ricostruire l'accaduto saranno i video delle telecamere di sorveglianza del Palazzo di Giustizia, uno degli obiettivi sensibili e più sorvegliati del centro di Milano. Anche il punto in cui l'oggetto metallico è stato trovato porta ad escludere che sia scivolato per caso dalla tasca di un passante e sia finito lì per caso.

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