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Migranti, altre due Ong fermano i soccorsi

Silvia Sfregola
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Dopo Medici senza frontiere altre due Ong sono pronte a fare un passo indietro e sospendere le operazioni di salvataggio nel Mediterraneo. Si tratta della tedesca Sea Eye e di Save the Children. "Ci troviamo costretti a questa decisione a causa della mutata situazione di sicurezza", ha spiegato su Twitter il direttore di Sea-Eye, Michael Busch Heuer puntando il dito contro le autorità libiche che hanno esteso il limite delle acque territoriali in modo indefinito e unilaterale e spiegando che continuare a operare "sarebbe irresponsabile nei confronti dei nostri equipaggi". "Nelle ultime ore siamo stati oggetto di messaggi ingiuriosi e violenti, non ne tollereremo altri. Chiediamo rispetto per i nostri volontari", ha scritto l'account Twitter di Sea Eye. Ieri in mattinata è arrivata anche la presa di posizione di Save the Children, che ha fermato temporaneamente la nave Vos Hestia mentre valuta l'evolversi dello scenario, dopo le dichiarazioni della Marina libica. L'organizzazione "si rammarica di dover essere costretta a mettere in pausa le proprie operazioni di ricerca e salvataggio nel Mediterraneo", scrive in una nota spiegando che la Vos Hestia resterà ferma a Malta "in attesa di capire se ci sono le condizioni di sicurezza per riprendere". "L'operazione di Save the Children potrebbe essere a rischio, ma ciò che è chiaro è che molte vite potrebbero essere messe in pericolo, con la diminuzione della capacità di soccorso in quel tratto di mare", continua il comunicato della Ong. I rischi corsi negli ultimi giorni dagli operatori sono confermati anche dal capo missione della Ong spagnola Proactiva Open Arms, Riccardo Gati. A Efe il cooperante spagnolo ha detto che gli uomini della guardia costiera libica "sono veramente pericolosi", perché "sparano". La nave di Defend Europe è stata intercettata lunedì da un pattugliatore libico che ha sparato colpi di avvertimento in aria. La Ong ha fatto sapere che continuerà comunque le operazioni in mare. Salgono così a quattro le Ong che hanno fatto rientrare le navi in porto. Tra queste anche la tedesca Jugend Rettet, la cui nave "Iuventa" è stata fermata il 2 agosto nell'ambito delle indagini della procura di Trapani sui presunti rapporti tra volontari delle Ong e scafisti. Continuano invece la loro attività Proactiva e SOS Méditerranée, anche se la Ong francese ha fatto sapere che sta controllando "da vicino" l'evolversi della situazione. Intanto la nave C-Star, la nave nera del gruppo di estrema destra Defend Europe, è tornata in azione dopo essere rimasta in panne e sarebbe vicina alla nave Aquarius di Medici Senza Frontiere e Sos Mediterranee. "Siamo di fronte all'Aquarius!" ha comunicato con un tweet l'organizzazione "anti-migranti".

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