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Rigopiano, sei indagati per la strage dell'hotel: c'è anche il sindaco di Farindola

Silvia Sfregola
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Svolta nell'inchiesta sulla tragedia di Rigopiano. La Procura di Pescara ha circoscritto a sei persone le responsabilità sulla morte delle 29 persone rimaste travolte dalla valanga che il 18 gennaio scorso si è abbattuta sull'hotel Rigopiano. Sono indagati per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose: il presidente della Provincia di Pescara Antonio Di Marco, il dirigente provinciale delegato alla viabilità Paolo D'Incecco, il responsabile della zona Mauro Di Blasio, il sindaco di Farindola Ilario Lacchetta e il geometra comunale Enrico Colangeli. Il direttore del resort Bruno Di Tommaso è indagato anche per “l'omissione del collocamento di impianti, apparecchi o segnali destinati a prevenire disastri o infortuni sul lavoro”. Tra le vittime della slavina ci sono infatti anche membri dello staff che lavorava nell'albergo. Ai sei indagati sono stati notificati gli avvisi a comparire per essere interrogati dai pm. La Procura non ha invece individuato responsabilità penali in merito a come sono stati gestiti i soccorsi. Non sono state contestate al momento irregolarità alla cabina di regia allestita presso la Prefettura, dove arrivò la famosa telefonata in cui si segnalò che l'hotel Rigopiano era crollato e che c'erano delle persone intrappolate sotto le macerie.

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