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G8 Genova, l'Italia patteggia con 6 vittime di Bolzaneto e riconosce le violazioni

Silvia Sfregola
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L'Italia riconosce le violazioni e gli abusi avvenuti durante il G8 di Genova, il 20 e 21 luglio del 2001, all'interno della caserma di Bolzaneto. Di fronte alla Corte europea dei diritti dell'uomo, lo Stato ha trovato l'accordo per un patteggiamento con 6 delle 65 persone - cittadini italiani e stranieri - che hanno fatto ricorso a Strasburgo per la violazione dei diritti umani. In due decisioni la Cedu rileva ora che il governo italiano riconosce "la mancanza di disposizioni regolamentari adeguate" e si impegna a "prevedere norme penali che puniscano l'abuso e la tortura". In attesa di una legge sul reato di tortura, lo Stato promette di "condurre un?indagine efficace" e anche di "attuare una formazione specifica nel campo del rispetto dei diritti umani per i membri delle forze di sicurezza". Il processo di appello per i fatti di Bolzaneto, nel giugno 2013, aveva stabilito sette condanne e quattro assoluzioni. La sentenza aveva confermato che durante il vertice di Genova erano stati negati i diritti fondamentali, tra cui quello all'assistenza legale, a più di 300 persone, con decine di casi di umiliazioni, minacce e violenze. Alle sei vittime che hanno accettato l'accordo - Mauro Alfarano, Alessandra Battista, Marco Bistacchia, Anna De Florio, Gabriella Cinzia Grippaudo e Manuela Tangari - l'Italia riconosce un risarcimento di 45 mila euro "per i danni materiali e morali e per i costi e le spese" ottenendo in cambio "a ogni altra rivendicazione contro l'Italia". La Corte si limita a prende atto dell'accordo raggiunto tra le parti". "Quella che offre lo Stato è una "cifretta", che non rappresenta certo una soddisfazione morale", commenta l'avvocato Laura Tartarini, che assiste una ventina di persone tra le vittime della scuola Diaz e della caserma di bolzaneto. "Sono passati 16 anni e non mi stupisco che alcuni di loro decidano di accettare l'offerta. Si tratta di persone, tra cui due dei miei assistiti, che hanno necessità economiche e personali e hanno preferito prendere quanto potevano. Per gli altri il ricorso continua". Lo Stato italiano, per il legale delle vittime, "si sta comportando in modo davvero poco consono, tanto che gli accordi in sede civile davanti ai giudici di Genova ancora non si trovano", continua il legale. Per il deputato Emanuele Fiano del Partito democratico quello del governo è un gesto "saggio perché ripara, per quel che è possibile, una drammatica ferita e perché si impegna davanti all'alta autorità europea a adottare tutte le misure necessarie a garantire in futuro il rispetto di quanto stabilito dalla Convenzione europea dei diritti umani". "Ci sono voluti 16 anni di menzogne e incubi per chi subì le inaudite violenze delle forze dell'ordine", rileva invece il segretario di Sinistra italiana Nicola Fratoianni.

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