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L'amico del sopravvissuto: "Ho chiamato i soccorsi ma mi hanno detto che non era successo nulla"

Katia Perrini
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"Giampiero mi ha chiamato alle 17.40 chiedendo aiuto disperatamente. Diceva: "è caduto l'albergo'. Mi sono attivato subito e ho chiamato i soccorsi. Sono stato in contatto con lui più di una volta tramite messaggi e telefono fino alle 23. Poi non ci siamo sentiti più. Mi ha richiamato questa mattina da Rigopiano per dirmi che l'avrebbero portato a Pescara con l'elicottero. Sta bene, ma è confuso e piange disperato perché è preoccupato per i suoi due figli di 6 e 8 anni e per la moglie Adriana. E' una bellissima famiglia. Sono delle persone fantastiche". Così Quintino Marcella, ristoratore e datore di lavoro da tanti anni di Giampiero Parete, superstite della valanga che ieri pomeriggio ha colpito l'Hotel Rigopiano, a Farindola (Pescara). Parete, 38 anni, e' ricoverato nel reparto di Rianimazione dell'ospedale di Pescara. "Ho chiamato la polizia - ha spiegato il ristoratore - che mi ha passato una coordinatrice della prefettura la quale mi ha detto 'abbiamo parlato due ore fa col direttore dell'albergo e lì non c'è nulla". Io ho insistito affinché mandassero i soccorsi, ma mi è stato detto che non era successo nulla. Ho provato a chiamare anche gli altri e forse questo ha ostacolato il ritardo nei soccorsi. Ho chiamato tutti, 113, 112, 118, 117, 115, oltre a messaggi ad amici e in paese. A Giampiero dicevo che stavamo arrivando, non pensavo ci fossero tutte queste difficoltà".

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