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«Per poter lavorare bisogna dare stecche»

55 Festival della canzone italiana

Le intercettazioni Il pm su Lucio Presta: «Gode di favoritismi in azienda» Il manager a Il Tempo: «Non è questione di potere ma solo di rispetto»

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L'inchiesta sulle presuntetangenti ad alti funzionari Rai e sulle supposte angherie messe in atto a viale Mazzini dal potente di turno verso chi non si sarebbe piegato, non ha prodotto, per il momento, conseguenze giuridiche. Il pm romano Alberto Galanti ha infatti chiesto l'archiviazione in merito alla denuncia del 2012 di Pietro di Lorenzo, patron della Ldm Comunicazione, contro quelli che allora erano, a suo dire, i «colpevoli». Dalle intercettazioni telefoniche disposte dalla procura di Roma, osserva la pubblica accusa, è emerso però non solo un clima di omertà e paura, ma anche l'importante «influenza» sui dirigenti esercitata da quello che viene definito in alcune intercettazioni «Il signor Rai», «e anche di Mediaset», ovvero Lucio Presta, il manager che con la sua agenzia Arcobaleno Tre, rappresenta, «fra gli altri - scrive il pm - Roberto Benigni, Paolo Bonolis, Antonella Clerici, nonché la moglie, Paola Perego e altri».     LE GALLINE DA BRODO Il nome del manager non era contenuto nella denuncia di Di Lorenzo, ma il magistrato, chiedendo una proroga delle indagini, lo ha messo sotto inchiesta per concussione dopo quanto emerso in alcune telefonate intercettate sulle utenze di Chiara Galvagni, vicedirettore risorse artistiche della Rai e di Rosanna Mani, condirettrice della rivista Sorrisi e Canzoni. Scrive il pm: «Dalle operazioni di intercettazioni dell'utenza in uso alla Mani, è emerso il clima che regna in seno alla Rai, dove per poter "lavorare" è necessario dare le stecche». Questo fenomeno emerge, per la procura, dalle registrazioni delle conversazione tra la Mani e la sua amica Marvi (Marvi de Angelis, titolare dello Studio Marver, non indagata, ndr). Quest'ultima mette in risalto il «potere» di Presta «perché ha galline da brodo». Nella conversazione si parla poi sia di stecche elargite «a questi della Rai» sia a favoritismi da parte dello staff dirigenziale dell'azienda.     «CHI COMANDA» Nelle telefonate, scrive il pm, si sente la Marvi ribadire che Presta avrebbe detto a una certa Anna «che è lui che comanda» e che «al compleanno della Paola» c'era un noto alto dirigente Rai a cena, seduto vicino a lui, «che fa quello che dice lui». Il pm chiosa: «Le conversazioni appena esaminate costituiscono lo spunto per la seguente considerazione, ovvero che Lucio Presta distribuirebbe denaro per fare in modo che i propri assistiti lavorino in Rai e quindi confermerebbe in parte quanto lamentato dal Di Lorenzo». Un ragionamento fine a se stesso avendo lo stesso pubblico ministero poi chiesto l'archiviazione con questa motivazione, comunque forte.     FAVORITISMI AL MANAGER «Nei confronti del Presta non sono emersi elementi che provano una attività corruttiva attuata dal manager a favore di dirigenti Rai, anche se non si può celare che l'interessato goda di certi favoritismi da parte dell'azienda». E ancora: Presta, per il pm, avrebbe una certa tendenza nei confronti di un importante dirigente «che potrebbe essere giustificata dal fatto che il Presta ha una scuderia di artisti di fama nazionale ed internazionale che gli consente di godere di un trattamento assolutamente privilegiato anche se, tale comportamento dei vertici Rai, non sembra assumere connotati di illecità».     AFFARI TUOI E BENIGNI In un'altra intercettazione, Presta parla con un alto dirigente Rai con il quale discute della trasmissione «Affari tuoi», condotta a fasi alterne da Max Giusti, di cui Presta è manager, e Flavio Insinna. Poi l'agente porta i saluti di Roberto Benigni, il secondo gli risponde: «Se sei d'accordo, direi solo una cosa, che ritornerà, per un cadeau di Natale, Roberto Benigni e basta...». La chiacchierata prosegue e si conclude con il saluto di Presta: «Perfetto, ciao ciao, ti saluta Roberto di nuovo».     DOMENICA IN Per ribadire il "peso" di Presta in Rai, il pm riporta anche la conversazione (penalmente irrilevante) fra lui e Mara Venier, sua assistita, alla quale il titolare dell'Arcobaleno Tre comunica che è riuscito a fare ottenere a lei a sua moglie, Paola Perego, la conduzione di due programmi. Questo il commento della Venier: «Non ci ha rotto il cazzo nessuno amore», e Presta conferma: «Né su te né su Paola (…). Pure stavolta abbiamo portato il culo a casa (…), siete super protette, cazzo». Il Pm taglia corto: «In merito alla scelta di Mara Venier per la conduzione del programma televisivo "Domenica In" emerge per l'ennesima volta come Presta riesca a far lavorare i suoi assistiti malgrado l'opposizione del direttore generale Luigi Gubitosi».     SISTEMA CORRUTTIVO Se da una parte il pm spiega che «l'attività tecnica effettuata nei confronti di Mani, Galvagni e Presta non ha consentito di rilevare alcuna attività illecita nei loro confronti», quella sulla stessa Mani «ha permesso di far affiorare sospetti e indizi sull'esistenza di un sistema corruttivo» in Rai «attuato da alcuni dirigenti». Ma, si legge ancora nella richiesta di archiviazione, «l'estrema omertà e "vischiosità" che si respira in modo evidente in seno a tutti coloro che lavorano o hanno lavorato per il sistema radioteleviso, con la speranza di farvi rientro, non ha consentito di trasformare questi meri sospetti in concreti elementi di prova».     PRESTA A IL TEMPO Abbiamo contattato Lucio Presta. Questa la sua versione a Il Tempo : «Sono contento che mi avete chiamato perché quando finii indagato nessuno si prese la briga di telefonare. Ovviamente con le tangenti non c'entro nulla. Anche io come voi ho preso le carte dell'inchiesta, so di cosa stiamo parlando...». Quindi, chiediamo, avrà visto che i magistrati parlano di lei come l'uomo che gode di un potere infinito in Rai? «Non dicono così, non parlano di potere. Elargisco e ricevo rispetto professionale perché rappresento artisti di fama. Il rispetto si guadagna col lavoro, sono una persona perbene, non c'è altro modo per guadagnare la stima di tutti. Ancora non sono riuscito ad acquistare la Rai, non c'è un'Opa (ride, ndr»)». A proposito di un altro sms con la moglie Paola Perego nel quale Presta la rassicurava dicendo «sei la padrona di casa, protetta dal direttore, dal Dg», l'interessato precisa: «Mia moglie mi stava accusando di non aver voluto accompagnarla alla presentazione dei palinsesti alla quale ero sempre stato presente. Io l'ho rassicurata dicendo ironicamente che lei era la padrona di casa intendendo come titolare della trasmissione e che già conosceva tutti i dirigenti, quindi in questo caso "protetta", perché era stata invitata dal Dg. Potrei dire lo stesso di molti altri artisti, come Antonella Clerici che l'anno prima era andata alla stessa manifestazione come "padrona di casa" di un programma. A proposito di chi mi chiama il "signor Rai": io sono il signor Presta, non vado dietro alle chiacchiere».

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