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All'Olimpico di Roma Vasco incendia la carica dei 100mila

Il rocker di Zocca fa saltare dalla scaletta la bella "Vivere"

Carlo Antini
Carlo Antini

Parole e musica come ascisse e ordinate

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Vasco Rossi Foto: Vasco Rossi
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Due ore e mezza di rock e melodia. Sudore e poesia. Se si chiudono gli occhi e lo si sente cantare sembra che il tempo si sia fermato. Vasco Rossi ha l'energia e la carica di un purosangue. Di quelli che dal palco li devi cacciare altrimenti restano lì a dare tutto quello che hanno. Anche questa volta all'Olimpico il VascoNonStop Live ha fatto il pienone. Più di 100mila persone in due serate. Che saltano, ballano e cantano come se non ci fosse un domani. La prima delle due tappe romane inizia con un muro metal che attraversa "Cosa succede in città", "Deviazioni" e "Blasco Rossi". Fino all'apoteosi dell'omaggio ai Metallica di "Enter Sandman" in "Fegato, fegato spappolato". Poi si ripiega sulle riflessioni universali di "E adesso che tocca a me". La scaletta prosegue veloce e il Blasco ricorre ai medley per non perdere le perle di un repertorio praticamente infinito. E così c'è spazio per "Delusa", "Mi piaci perché", "Gioca con me", "Sono ancora in coma", "Stasera" e "Rock 'n' roll show". È tempo per l'interludio in cui si staglia sul palco la figura di Beatrice Antolini, giovane e talentuosa polistrumentista che rimbalza come se nulla fosse tra percussioni, chitarre, pianoforte e cori. Chapeau. Ma non c'è tempo e "C'è chi dice no" sembra un manifesto politico in questi anni di disimpegno e qualunquismo. Quale migliore introduzione per il capitolo "filosofico" di questo tour che mette in fila "Stupido Hotel", "Siamo soli", "Domenica Lunatica" e "Il mondo che vorrei". Praticamente ci troviamo tutti sdraiati sul lettino dell'analista. Prima che il medley dance apra la strada verso la dionisiaca "Rewind". Stef Burns e Matt Laug picchiano duro tutta la sera e la Gibson Diavoletto di Massimo Riva nelle mani di Vince Pàstano fa venire i brividi. I bis arrivano sull'atmosfera acustica di "Dillo alla luna", "L'una per te" e "E...". Scivolando verso il gran finale di "Senza parole", "Sally", "Siamo solo noi", "Vita spericolata", "Canzone" e "Albachiara". E che fa se per la seconda volta in scaletta manca la bella "Vivere"? "Siete fantastici, in bocca al lupo. Ce la farete tutti". Vasco parla poco. Al suo posto lo fanno le canzoni. Quelle che continuano a ronzarci in testa.              

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