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Monchi: Pallotta renderà la Roma vincente

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E su Totti: "Oggi varrebbe come Messi e Ronaldo. Florenzi? Spero resti a vita"

Erika Menghi
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«Casa» Trigoria, parla Monchi. Ѐ San Valentino e si comincia con l'amore, quello per i tifosi della Roma: «Mi sono innamorato subito di questo club per l'affetto del pubblico», ma è alla fine della trasmissione “L'Originale, è sempre calciomercato” di Sky che il diesse fa le rivelazioni più importanti. A partire da Pallotta, difeso a spada tratta: «C'è un rapporto bellissimo. Ho sentito dire che manca la sua figura qui, io invece gli dico di essere meno presente… Dobbiamo essere più giusti con lui, è molto vicino alla squadra e alla società e ne è costantemente preoccupato. Lui ha nella testa una Roma vincente, una Roma campione, e alla fine ci arriverà». Con una nuova rivoluzione che non prescinde però dallo spirito giallorosso di giocatori come Florenzi: «Magari rimanesse a vita. Lui è romanista, sono convinto che resterà qui per tanti anni». Il rinnovo non è ancora nero su bianco, ma c'è più di una sensazione positiva nella certezza che si farà. Totti, piuttosto, avrebbe desiderato tanto un altro anno da calciatore: «Se l'avrei venduto per 200 milioni? Eh… (riflette Monchi, ndc) Forse è poco. Oggi sarebbe al livello di Messi, Kane, Neymar, Cristiano Ronaldo. Lui ha tutto». Per i tifosi è semplicemente senza prezzo. La Roma, però, non può permettersi di non ascoltare le offerte che arrivano sul tavolo del diesse: «Nessun club è contento di vendere, ma si vede poi l'aspetto sportivo ed economico. Se fosse partito Dzeko sarebbe arrivato qualcun altro, qualcuno di importante. Non avrebbe giocato Monchi in attacco. Poteva arrivare Giroud… Comunque non siamo mai stati convinti di cedere Edin». Ounas è stato vicino l'estate scorsa: «Ma il Napoli ha parlato prima con il giocatore. Con Under è andata meglio? Non possiamo sapere come sarebbe andata, sono due buoni giocatori. Schick? Diventerà fortissimo per la Roma». Lo spagnolo chiede solo uno sforzo di fede ai tifosi: «Li capisco, ma chiedo solo un po' di fiducia nel mio lavoro. Vogliamo la stessa cosa, vincere trofei». E in Champions non si scherza: «Non sono mai arrivato fino ai quarti di finale, sarebbe bellissimo».

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