Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

Di Francesco: la Roma ha voglia di Champions

Di Francesco

Il tenico punta a riprendersi un posto tra le prime quattro e pensa anche allo Shakthar

Erika Menghi
  • a
  • a
  • a

I crucci di formazione sono il tema portante della conferenza stampa alla vigilia di Roma-Benevento e Di Francesco prova a districarsi tra i nodi principali, De Rossi e il trequartista, senza dare troppi vantaggi agli avversari: «Daniele e Schick faranno un provino decisivo, sono fiducioso e ci sono ottimi presupposti affinché siano convocati, contro soprattutto sul nostro capitano visti i problemi a centrocampo. Ma in ogni caso non sarà della partita dal 1', lo valuto come possibilità a gara in corso». In lista sì, ma in campo solo se serve. In mediana giocherà sicuramente Gerson: «A Firenze ha fatto due gol, non penso sia stato un fuoco di paglia, deve migliorare la capacità di leggere prima determinate giocate e, come tutti i brasiliani, si innamora troppo del pallone. Sono molto contento della sua crescita, ma non si deve fermare: sarà della gara, spero faccia una prestazione buona sia dal punto di vista difensivo sia offensivo». Terim ha lanciato l'idea di vedere Under in mezzo al campo, ma per il tecnico giallorosso è un'ipotesi improbabile: «Se lo dice lui… Bisogna lavorarci nelle cose, sennò se va bene sei fortunato e se va male sembri più scemo degli altri. Cengiz è un attaccante, non ci inventiamo nulla. Può avvicinarsi al ruolo di trequartista, ma non ha le caratteristiche fisiche e tattiche per fare la mezz'ala». Ma il trequartista non sarà il turco, il ballottaggio è tra Perotti e Defrel: «Diego ha fatto il falso nueve qui a Roma, per cui sa muoversi centralmente, dev'essere bravo a smarcarsi tra le linee. Defrel quel ruolo l'ha fatto al Sassuolo, anche contro la Roma un paio di anni fa, e ha fatto molto bene, ha le caratteristiche per poterlo fare, deciderò oggi chi sarà l'interprete designato». L'argentino sembra partire in vantaggio, ma nella rifinitura pomeridiana arriverà la scelta finale. Non si discute la presenza di Dzeko, che «è in una condizione fisica ottimale, mentre dal punto di vista psicologico lo ritroveremo col gol. Si allena benissimo, ritroverà la rete, noi ne abbiamo bisogno. Questa squadra crea gioco, ha un'identità, sa cosa deve fare, la cattiveria viene fuori dalle caratteristiche dei giocatori, dobbiamo ritrovarla sotto porta, io conosco solo un modo: parlare, cercare di liberare mentalmente i ragazzi, guardate Cengiz. Fondamentale è sbloccarsi, Edin ha bisogno di questo, mi auguro che anche un gol fortunoso lo aiuti. Il metodo migliore è il lavoro, non ne conosco altri». Di Francesco non viaggia con la fantasia, gli piacciono le cose semplici e Fazio play non lo è: «Non mi piace inventare, ci dev'essere una moria per fare questo discorso. Non sarebbe giusto farlo giocare lì, poi magari farebbe benissimo, ma Fazio sta bene dove sta, in difesa. Lo vedo meglio come attaccante al massimo…». Peres sarà in tribuna in punizione dopo l'incidente in Lamborghini: «Ѐ stato un episodio vissuto come quello di Nainggolan, la differenza è che Radja è visto in un modo e Bruno in un altro. Abbiamo deciso di escluderlo e multarlo insieme alla società, per crescere e dare una mentalità serve tempo e si passa attraverso queste situazioni. Spero sia l'ultima volta. A certi livelli queste cose non possono essere ammesse». E la Roma ha ambizioni da grande: «Noi dobbiamo aspirare alla qualificazione in Champions e cercare di fare il meglio possibile, anche nella competizione europea attuale: lavoriamo in prospettiva degli ottavi. Parlare di qualcosa in più del terzo posto è difficile, vogliamo migliorare la fase offensiva e confermare la fase difensiva. Anche prima del Verona questi obiettivi erano a portata, noi puntiamo alla Champions sicuramente»

Dai blog