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Il poker della Roma vale la Champions. Scintille Dzeko-Spalletti, Pescara in B

Davide Di Santo
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Tutto come previsto. La Roma passeggia tranquillamente sui resti del Pescara e mette una seria ipoteca sul secondo posto in campionato che vuol dire Champions League diretta. Il 4-1 dell'Adriatico firmato da Strootman, Nainggolan e doppietta di Salah consente alla squadra di Spalletti di riportarsi a -8 dalla Juve capolista ma soprattutto di portare a quattro i punti di vantaggio sul Napoli. A cinque giornate dalla fine e con un calendario non certo agevole, che vedrà i giallorossi impegnati nel Derby, poi contro Juve e Milan, potrebbe essere lo scatto in avanti decisivo nel confronto a distanza con la squadra di Sarri. Partita senza storia, anche se sbloccata solo sul finire di tempo. Sul Pescara di Zeman poco da dire, con la sconfitta di oggi la compagine abruzzese è matematicamente retrocessa e può iniziare a pensare già alla prossima stagione in Serie B. Davanti al neo direttore sportivo Monchi, la Roma affronta il Pescara nel posticipo della 33/a giornata di Serie A. Spalletti schiera il 4-2-3-1 con Paredes preferito a De Rossi a centrocampo e ritrova Emerson a sinistra. In attacco Salah, Nainggolan ed El Shaarawy alle spalle di Dzeko. Nel Pescara, Zeman conferma la fiducia a metà campo al giovanissimo Coulibaly. In avanti il tridente composto da Benali, Bahebeck e dall'ex Caprari. Pronti via e dopo meno di 2' viene annullato per fuorigioco un gol a Salah, su una deviazione di Dzeko l'attaccante marocchino in effetti sembra essere di pochissimo aldilà dell'ultimo difensore pescarese al momento di calciare alle spalle di Fiorillo. Il Pescara come da tradizione zemaniana gioca a viso aperto e senza efficaci coperture difensive, così prima sfiora il vantaggio con un destro dal limite di Bahebeck deviato di poco oltre la traversa e subito dopo rischia di subire il gol con un contropiede micidiale di Salah, poi con due conclusioni ravvicinate di El Shaarawy. Ogni volta che affonda, la Roma si rende pericolosa con Dzeko che sfiora per tre volte la rete in meno di venti minuti e Nainggolan che colpisce una traversa clamorosa al 19'. Pescara ancora insidioso due volte con Bahebeck intorno alla mezzora e nulla più. Prima dell'intervallo la Roma passa due volte: al 44' splendida apertura di Paredes verso El Shharawy, il Faraone prende alle spalle la difesa del Pescara e solo davanti a Fiorillo appoggia all'accorrente Strootman che a porta vuota firma l'1-0. Al 45' altro contropiede micidiale di Salah, palla a Dzeko che a sua volta serve a centro area l'accorrente Nainggolan per il piatto destro del 2-0. La Roma chiude la partita in avvio di ripresa con una doppietta di Salah al 47' e al 60' su altrettanti assist dell'ottimo El Shaarawy. Per l'attaccante egiziano sono 13 reti in questo campionato. In entrambi i casi imbarazzante la difesa del Pescara, che puntualmente lascia anche 30-40 metri di campo aperto alle ripartenze della Roma. Sull'altare del gioco offensivo, Szczesny è costretto comunque ad almeno un paio di grandi parate, Zeman però puntualmente finisce per andare incontro a una brutta figura dopo l'altra in termini di risultati. I restanti 40 minuti della partita sono infatti solo un esercizio di tiro a segno dell'attacco giallorosso e di Dzeko in particolare alla porta del malcapitato Fiorillo. La tranquilla serata della Roma viene rovinata proprio dal centravanti bosniaco che reagisce malissimo alla sostituzione chiamata da Spalletti con Grenier mandando letteralmente a quel paese l'allenatore. Il gol della bandiera di Benali all'83' è a suo modo storico, perchè segna il record di tutti i tempi per gol segnati in Serie A in una singola giornata a quota 48.

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